Non è di sicuro un bel periodo per i casinò di Las Vegas. Dal punto di vista economico, le sale da gioco della Sin City vivono sbalzi incredibili tra un mese positivo e uno negativo, mentre dal punto di vista della supremazia mondiale, Macao è ormai scappato e Singapore è in procinto di sorpassare la città più nota del Nevada come volume d'affari.
Dulcis in fundo quando, nelle scorse ore, Caesars Entertainment ha reso noto che il Caesars Palace, uno dei casinò più famosi di Las Vegas, è stato messo sotto indagine federale per il presunto reato di riciclaggio di denaro. E negli Stati Uniti, quando si parla di reati del genere, c'è poco da scherzare.
La compagnia ha confermato di aver ricevuto una lettera da parte del Financial Crimes Enforcement Network del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti d'America, lo scorso 11 ottobre. Nella lettera, la Caesars Entertainment ha appreso come la Desert Palace Inc., la sussidiaria che gestisce il Caesars Palace, era stata messa sotto indagine per violazione del Bank Secrecy Act. Ora la Caesars Entertainment rischia così una pesantissima multa.
L'azienda non ha voluto rilasciare ulteriori dichiarazioni, probabilmente per evitare di turbare ulteriormente i mercati. Le azioni della Caesars Entertainment, infatti, sono scese immediatamente del 4,8%, fermandosi a 17,81 dollari alla chiusura della Borsa di New York, nella giornata di ieri.
La pesantissima accusa della Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti d'America ha reso noto come sul caso stia indagando un grand jury appositamente preparato e di come la Caesars si sia resa disponibile a cooperare. Negli ultimi anni, ha ricordato la SEC, le autorità di governo hanno posto enorme enfasi sulle politiche anti riciclaggio di denaro, concentrandosi in particolare sull'industria del gioco d'azzardo.
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