Duro colpo al gioco in Centro America. Bandite le slot in Messico. Ha fatto scalpore la recente decisione, da parte delle autorità messicane, di dichiarare illegali le slot machine. Le aziende di gambling del Paese si sono dette preoccupatissime per la faccenda, visto che già dal breve periodo la mancanza delle slot machine farà calare drasticamente gli utili. È risaputo, infatti, che questi giochi contribuiscano circa per il 75% dell'intero volume d'affari creato.
Sostanzialmente è del tutto vero: le slot machine sono il gioco d'azzardo che crea il maggior numero di giocatori compulsivi, come ha dimostrato anche uno studio condotto da Robert Breen, docente di psichiatria della Brown University, il quale ha dimostrato come le persone che giocano regolarmente alle slot machine ne diventano dipendenti quattro volte più in fretta rispetto a chi, ad esempio, gioca a carte o ama scommettere sugli eventi sportivi.
Il Paese deve aver pensato a quanto sta accadendo in Australia, dove è scoppiata la slot machine-mania, tanto che dei 19 miliardi di dollari che gli australiani spendono ogni anno per il gioco, ben 12 vanno a finire nelle slot sparse per il paese. Non a caso, in Messico le slot vengono chiamate "tragamonedas", cioè "mangiasoldi" (più letteralmente "ingoiasoldi").
E poichè prevenire è meglio che curare, il governo ha optato per una misura draconiana, che va a spegnere completamente le slot machine, con l'idea di alleviare alcuni dei problemi sociali che sta attraversando il paese.
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